Edizione 2010 |
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QUARTO TRIMESTRE | |||
ANNO XXI N. 25 (2010) |
EDIZIONE ON LINE |
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Registrato al Tribunale di Firenze il 24 Aprile 1990 al n. 3961. Casella Postale 1215 - 50100 Firenze |
direttore ALESSANDRO MAZZERELLI |
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DIRITTO AD ESISTERE ? | |||||
La
campagna antimafia condotta sotto il Ministero Maroni ha innegabilmente
fruttato risultati molto estesi. Molto estesi orizzontalmente, con
numerosissimi arresti e confische in tutt’Italia, al Sud, al Centro,
al Nord. Ma che non sono saliti verticalmente, non hanno individuato ed
eliminato la mafia nel parlamento, nei piani alti dei ministeri, nei
vertici dei partiti, delle banche, delle fondazioni bancarie. Hanno
neutralizzato personaggi sostituibili, e forse già sostituiti. Non
hanno infranto gli elementi strutturali che generano la mafia e le danno
forza, né ridimensionato il potere politico di questa né il suo giro
d’affari, né la sua presa sulla società. Non aspettiamoci, pertanto,
che le cose cambino apprezzabilmente. Altro
è il più importante risultato di questa campagna: essa, proprio
col successo quantitativo che ha avuto e continua ad avere, con le
centinaia di arresti anche nel Nord, con l’individuazione di una
ramificata rete mafiosa di potere, affari, imprese, corruzione nelle
regioni settentrionali, ha dimostrato che la mafia, dal Sud, si
trapianta al Nord e lo sta massicciamente e sempre più, col passare del
tempo, infiltrando i suoi uomini, i suoi capitali e i suoi investimenti,
condizionandone non solo l’economia e l’ordine pubblico, ma anche la
vita quotidiana, l’amministrazione, l’uso dei pubblici poteri, il
modo di vivere, e minando la tenuta di quanto resta del suo tessuto
sociale, di quella fiducia di fondo che tiene insieme la gente. La
società del Nord è così in via di assimilazione alla società matrice
del modello mafioso di potere ed economia. Tale
dato di realtà pone quindi una netta questione: una società, un Land,
una regione (o macroregione), dotta di una sua identità mentalità,
morale, way of life, ha o non ha il diritto (riesce o non riesce a farlo
riconoscere) di bloccare questo tipo di penetrazione e assimilazione
ponendo limiti selettivi all’ingresso, all’insediamento, alla
permanenza di persone, imprese e capitali, sul suo territorio, quando
gli organi e i poteri dello stato non sono disposti o capaci di farlo?
Oppure deve accettare di subirle, rinunciando alla propria identità e
qualità, fino ad essere assimilata, affinché sia salvaguardato il
principio – sicuramente elevato e pregevole – di libero movimento ed
insediamento di persone, imprese e capitali? Ad esempio, hanno Veneti e
Lombardi il diritto di opporsi con mezzi efficaci alla trasformazione in
senso calabrese o siciliano della loro società attraverso le varie
dinamiche di penetrazione e assimilazione? Oppure sono tenuti ad
accettare questa trasformazione in atto? Questo
dilemma vale ovviamente non solo per l’emigrazione interna, ma anche
per quella globale: ha un popolo, una civiltà, il diritto e la forza di
limitare qualitativamente e quantitativamente i flussi migratori in
entrata e di porre come condizione per lo stabilimento di immigranti,
che questi si assimilino (realmente, non superficialmente) alla
propria, che ne accettino e non calpestino norme e valori, affinché nel
tempo non finiscano per alterarli? Pensiamo ai costumi degli islamici e
dei cinesi, ad esempio, e alle loro rivendicazioni di poter applicare le
loro norme, come nascondere il volto, usare la loro medicina
tradizionale, costituire comunità chiuse e zone franche dove fare a
modo loro, praticare mutilazioni alle bambine, etc. Va anche considerato
che la penetrazione cinese è appoggiata dalla Cina, una superpotenza
che è in grado di imporre a paesi deboli come l’Italia anche deroghe
alla loro legalità interna in favore di quelle comunità. A risultati
analoghi può portare la dipendenza per petrolio e gas da potenze
islamiche, rispetto alla penetrazione islamica. Allo stato
presente, tra le due suddette opzioni, tutto è in favore della seconda:
dalle norme sia della vigente costituzione italiana che dell’Unione
Europea, all’interesse sia della mafia, che del capitalismo come tale:
i popoli, le culture, le società, devono accettare di essere aperti
alla penetrazione e profondamente modificabili da chi le penetra. Marco
Della Luna |
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APPELLO AUTONOMISTA | |||||
La presentazione di un candidato sindaco e di una lista, da parte dell’arroganza invasiva degli extracomunitari di Milano non può essere definita una novità. E’ dal 1989 che denunciamo l’arroganza extracomunitaria ed evidenziamo che si tratta di invasione e non di immigrazione. Alleghiamo alla presente nota il comunicato 175, che sintetizza la nostra storia a conferma di quanto sopra affermato. Riteniamo che al punto in cui siamo giunti è cosa opportuna e necessaria procedere ad un possibile convegno di chi è disponibile a difendere i diritti dei nostri Ultimi, insieme alla nostra Dignità e alla nostra Identità. (Si prega telefonare al 3472342482 o al 3356826341) | |||||
SIAMO UN
SERVIZIO CERTO E SICURO, CON IDEE CHIARISSIME. IDEE CHE VENGONO DA
LONTANO E ANDRANNO LONTANO, A DIO PIACENDO. (Comunicato ufficiale del MAT-LEGA AUTONOMISTA TOSCANA N°175) |
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La roccia su cui si fondano le nostre Idee è ottima, più ottima di
così è impossibile averla ! E’,
nientemeno, che la roccia delle immortali Profezie di don Lorenzo Milani,
ormai finalmente rivalutato
come uno dei più grandi Profeti del secolo scorso, altro che “cattocomunista”
! La Profezia, con cui apriamo questo
comunicato - e che sta alle fondamenta del MAT-LEGA
AUTONOMISTA TOSCANA - è stata pronunciata il 31 luglio del 1966: “
Gli imperialismi ! Ci vorrebbero ventimila sanmarini per eliminarli. Il
mondo cambierebbe radicalmente in meglio, sarebbero protette le culture e
le identità. Sostanzialmente sarebbe protetta anche la pace, perché le
guerre diverrebbero guerricciole.” Ma
il Profeta, nel mentre intuiva l’inaudita meschinità dell’ideologia
comunista e dell’ipocrisia demo”cristiana”, non si faceva molte
speranze… “…non farti illusioni, prima che
le masse si accorgano che abbiamo ragione scorrerà molto sangue e sia la
degenerazione morale che quella politica arriveranno a livelli di
incredibile bassezza.”
A fronte del
concreto realizzarsi delle Profezie, con le sue previste inoppugnabili
ragioni,sia sulla fine del comunismo che della democrazia “cristiana”,
mi ero quasi dimenticato di quella dei “ventimila sanmarini”…. Mi ci
riportò, tra il 1977 e il 1978, un
piccolo grande Toscano, ormai dimenticato e soprattutto vergognosamente
tradito da Bossi e dalla sua Lega Nord.
Si chiamava Bruno Salvadori, era una parlamentare valdostano, di
origini maremmane, il quale, ad un certo punto della sua esperienza
politica, si domandò: “ Perché l’Autonomismo deve essere relegato a
strimizzite minoranze linguistiche delle zone di confine della regione
geografica italiana ? L’unità
d’Italia, non è forse fondata sull’aggressione del Piemonte a stati
sovrani, come la Toscana, il Regno delle Due Sicilie, lo Stato Pontificio
? Non si è forse consacrata
su “plebisciti” spudoratamente
falsi ? Non è stato forse
massacrato il popolo del Sud Italia che, sofferta l’immonda aggressione,
cercava di ribellarsi ? Non
sono stati forse definiti “briganti” - e assassinati come tali - i
patrioti del Regno delle Due Sicilie ?
L’unità italiana, non è stata forse imposta , come è stata
imposta l’Europa, promossa da quei laidissimi funzionari di Bruxelles,
al soldo dei “poteri forti” e delle banche ? “
Non mi detti pace fino al giorno in cui lo rintracciai ad Aosta e
da allora, con lunghe telefonate, non lo persi più di vista. Partecipai,
su suo invito, al Convegno Autonomista
di Milano, che si tenne in Via del Pantano, 17,
il 9 dicembre 1979. Purtroppo,
sei mesi dopo, per grande fortuna di Bossi e sfortuna mia, il vero
promotore dell’Autonomismo italiano scomparve in un incidente stradale,
avvenuto in Liguria il 9 giugno 1980.
Il frutto di quegli incontri, si concluse con un ragionamento
politico che a me parve subito perfettamente coerente con la Profezia di
Don Milani. In lunghissime discussioni, dopo accurate riflessioni,
storiche, culturali, etniche e ambientali, che passavano dalle lingue
locali, all’architettura delle case, delle chiese e persino al tipo di
lastricato delle strade, si giunse ad una definitiva conclusione. La
regione geografica italiana, nell’ottica di un recupero di tutti i
popoli europei, poi molto parzialmente ottenuto, con la caduta del
comunismo, soltanto all’Est, veniva
divisa in 9 Stati – Regionali , fra loro sovrani: Stato Occitano : Valle
d’Aosta, Piemonte, Liguria con capitale Torino;
Stato Padano : Lombardia, Emilia con capitale Milano;
Stato Veneto: Veneto, Trentino, Friuli, Venezia Giulia con capitale
Venezia ( Si auspicava il recupero, almeno parziale, dell’Istria e della
Dalmazia, mentre, nell’ottica coerentemente autonomista, il Sud Tirolo
si sarebbe ricongiunto al Tirolo Austriaco ); Stato Romagnolo, il più
piccolo, ma che fa giustizia alla grandezza storica di Ravenna, sua
naturale capitale; Stato
Toscano, con capitale Firenze; Stato
Romano: Marche, Umbria, Lazio e i territori entro i confini dell’Ex
Stato Pontificio, con capitale Roma;
Stato di Napoli, i territori del Regno di Napoli, esclusa la
Sicilia con capitale Napoli; Stato Siciliano, con capitale Palermo; Stato
Sardo, con capitale Cagliari. Si
considerava anche un possibile Stato Corso, tenuto conto che la lingua è
in buona parte un “toscano arcaico”.
Lo strumento politico, fermo restando il principio che i singoli
movimenti Autonomisti erano
fra loro alleati ma del tutto sovrani , doveva essere una
“Lega” , amministrata e diretta secondo i criteri della confederazione
elvetica. La direzione collettiva, aveva il solo scopo di
presentarsi alle elezioni italiote . Il Presidente , che restava in
carica per un solo anno, era
nominato – a girare - fra tutti i Movimenti Autonomisti, qualunque fosse
il numero dei voti ottenuti nel proprio territorio. Ovviamente, ogni
Movimento aveva il suo statuto. Noi abbiamo inserito questo “disegno”
nel nostro Manifesto Programmatico e nel nostro Statuto ed è
IMMODIFICABILE, pena lo scioglimento dell’Organizzazione
BOSSI HA INVECE TRADITO TUTTO.
HA INVENTATO LA “PADANIA” PER SOPRAFFARE GLI OCCITANI, I
PIEMONTESI, I LIGURI, GLI EMILIANI, I VENETI, I FRIULANI, I TRENTINI, I
LADINI, I GIULIANI, GLI ISTRIANI, I DALMATI E PERSINO I SUD TIROLESI !
NON CONTENTO HA SUPERATO GLI APPENNINI
E ANNESSO PERSINO LA TOSCANA , L’UMBRIA E LE MARCHE !
Pura follia ? No, con questa manovra ha ridicolizzato
l’Autonomismo, ha promosso un porcaio, qual’è il suo
“federalismo”, che, sostanzialmente, ha il suo fondamento negli
interessi della Mercegaglia , dei poteri forti e degli evasori fiscali ! Questo che sto
scrivendo è una estrema sintesi del nostro pensiero e quindi sono
costretto a tagliare… Il Federalismo NON PUO’, NE’ DEVE RISOLVERSI
ALLA BOSSI, CIOE’ CON UN AUMENTO DI COSTI,
DI SEGGIOLE E DI POLTRONE ! Infatti
BOSSI non prevede affatto, come concordato nel 1979, la scomparsa delle
Province, dei Consigli di Quartiere nelle Città sotto 300.000 abitanti e
delle regioni a statuto ordinario, CHE DOVEVANO SCENDERE DA 21 A 9 STATI !
Per rendersi conto visibilmente della questione,
prendiamo in considerazione cosa accadrebbe con la targa
automobilistica. Oggi, a
sinistra, c’è l’immondo stemma europeo, su sfondo azzurro, si ricorda
che l’azzurro è l’infausto colore dei poteri forti,
dei Benetton e delle Nestlè di tutti il mondo, cioè di coloro che
vogliono importi lo stesso vestito e farti mangiare la stessa merda… cioè
i MONDIALISTI. ( Non è certamente un caso che anche la bandiera della
NATO sia azzurra, come quella delle Nazioni Unite…) La sigla provinciale
la mettono, quando va bene, il 50 – 60 per cento degli automobilisti,
cosa volete che freghi la questione ai milioni di extracomunitari che ci
hanno invaso… Ebbene, con il rispetto delle idee concordate nel 1979, le
Province sarebbero scomparse, con la relativa scomparsa di tutti i
“parassiti” politici, con i loro”consigli” e le relative
“commissioni”, ma sarebbero rimaste storicamente e virtualmente in
tutti i loro confini, per cui, in un indirizzo di una lettera, si
scriverebbe, ad esempio, Castelfiorentino
(Firenze), Genzano (Roma) ecc… così come nella targa sarebbe rimasta la
sigla provinciale. Anche le
regioni ordinarie, continuavano a venire tutelate nella loro specificità,
nessuno si sarebbe permesso di sopraffare il patois valdostano o il ladino…che anzi sarebbe stati difesi con l’unghie e
con i denti, facendo studiare obbligatoriamente quelle lingue nelle scuole
locali. Quindi, tornando alla
targa, sotto la sigla provinciale, si sarebbe aggiunto il nome della
ragione ordinaria. Mentre, dalla parte opposta, ove c’è la porcheria
del simbolo europeo, si sarebbero messi i simboli dei singoli Stati…. Poi
i comunisti fecero una “storica” pensata: “ Compagni, non
dobbiamo preoccuparci più di tanto per la crisi dell’Est… Dal
prossimo anno (1989
n.d.a.) faremo giungere in
massa gli extracomunitari , ci serviranno per rilanciare la lotta di
classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa Cattolica.” (Festival
Nazionale de “L’Unità” . Campi Bisenzio
(Firenze) settembre
1988) E L’EX
COMUNISTA BOSSI E L’EX COMUNISTA MARONI COSA FECERO ? SI MISERO A
COMBATTERE I NOSTRI FRATELLI DEL SUD, AGGREDITI DAL NORD, COSTRETTI AD
“ARRANGIARSI” CON IL CLIENTELISMO, I FALSI CONCORSI, LE FACILI LAUREE,
LA MAFIA E LA CAMORRA, DIMENTICANDOSI CHE, 150 ANNI FA, FU IMPOSTA
L’UNITA’ D’ITALIA E FU,
DAL LORO POPOLO – E SOLO DAL LORO POPOLO, PURTROPPO - CHE SI SOLLEVO’
LA MAGGIORE RESISTENZA ALL’INVASIONE
DA PARTE DEGLI EROICISSMI “FRA DIAVOLO” E DAI LORO ALTRETTANTO
EROICI “BRIGANTI”. Ora che siamo invasi dalle turbe e dalle fecce
extracomunitarie, Bossi e i
suoi accoliti per anni hanno fatto silenzio. POI SI SONO MESSI A FARE GLI
INFAMI, FACENDO FINTA DI COMBATTERE L’INVASIONE,
CHE FA IL GIOCO DEI LORO “CLIENTI” E GRANDI SOSTENITORI, CHE SONO
NOTORIAMENTE MOLTO PRATICI SIA NELL’EVASIONE FISCALE CHE
NELL’ASSUNZIONE DEGLI EXTRACOMUNITARI A NERO… Non è certamente un
caso, come abbiamo affermato nel nostro comunicato 173, che il Maroni è
stato molto “bravo” nell’arrestare i “camorristi” , che
intralciano gli interessi degli
imprenditori “rotariani”
della Padania e del lordume bancario e mondialista, dimenticandosi però, guarda caso,
di espellere la mafia cinese, albanese, romena, bulgara, marocchina
e senegalese…. Firenze, 1° dicembre
2010
Alessandro Mazzerelli Bibliografia essenziale : “Il Riscatto” Ed. Dehoniane, Roma 1980 “ Né schiavi di Roma, né servi di Milano” Ed. “Il
Cerchio”, Rimini 1998 ( Questo libro e i libri che seguono, possono essere
richiesti attraverso il sito
del MAT – Lega Autonomista Toscana) “Il profeta tradito” – “Come e perché la sinistra si è
appropriata di don Milani” Ed.
Liberal, Roma 2005 “Ho seguito Don Lorenzo Milani, Profeta della Terza Via” Ed
“Il Cerchio”, Rimini
E’ in fase di stampa l’ultimo della triade “milaniana” :
“Parole Eterne del mio Amico Don Lorenzo Milani,
Profeta in Barbiana” , di cui daremo sollecita notizia. Combattere
l’imperialismo e il comunismo. Sovranità ai Popoli !
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Gli stipendi dei parlamentari.... | |||||
La classe politica costa al paese
1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO/anno.
La sola Camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO.
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ECCO UNA INFAMIA CHE INCOLLA LA CASTA ALLE POLTRONE, CONTRAPPONENDOLA AL POPOLO CHE TIRA LA CARRETTA | |||||
Il giorno 21 settembre
2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto
l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5
anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava
iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare
40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Indovinate
un po' come è andata a finire ! : Presenti 525 Votanti 520 Astenuti 5 Maggioranza 261 Hanno votato sì 22 Hanno votato no 498). Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera : Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - epercepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità. Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata. Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati. Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno. ----- Noi non siamo estimatori della
cosiddetta Italia dei Valori e del suo leader, demagogico e falso, ma
quando qualcuno di loro ha ragione, ha ragione... e noi, che non siamo
servi di nessuno, ben volentieri la riconosciamo. |
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IL M.A.T. CHIEDE LE
DIMISSIONI DI "BOBO" |
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Il MAT-Lega Autonomista Toscana chiede le dimissioni del Ministro dell’Interno Maroni vista la sua palese incapacità di gestire l’ordine pubblico nel Paese . La partita di Genova di mercoledì ne è un esempio: ci si è vantati per mesi di aver debellato il fenomeno del teppismo da stadio con la famigerata "tessera del tifoso", ma poi si è permesso l'entrata allo stadio Marassi di centinaia di estremisti con spranghe,coltelli e bombe . Ancora più evidente è la sua incapacità di porre un effettivo freno al fenomeno immigratorio e quindi nel riportare sicurezza nelle città italiane e toscane. Nei centri toscani , in particolare nell'area fiorentina , gli immigrati continuano ad aumentare anziché diminuire con conseguente ondata di violenza : per questo denunciamo l'inazione di Maroni . Non dobbiamo farci ingannare dai risultati sbandierati dal Viminale circa presunte limitazioni agli sbarchi di clandestini : a Lampedusa gli approdi sono effettivamente diminuiti ma solo perché si è stretto un accordo con Gheddafi , che naturalmente ha preteso una ricca contropartita in cambio , mentre in questi mesi , come testimonia lo sbarco sulle coste laziali , i clandestini stanno trovando altre rotte per venire . E nel frattempo molte volanti della Polizia rimangono a secco perché da quando c'è il leghista non ci sono nemmeno i soldi per fare il pieno di benzina . E, a proposito di Pubblica Sicurezza , rilanciamo delle proposte : abolizione della figura del Prefetto , organo espressione del più odioso centralismo ; affidamento dei compiti di P.S. agli enti locali , come avviene negli USA : i sindaci devono essere i capi della Polizia locale non i Questori ; suggeriamo infine che i carabinieri diventino un corpo esclusivamente militare senza alcun compito , se non in casi straordinari , di P.S. . Consegneremo nei prossimi giorni una lettera al Questore di Firenze in cui spiegheremo i motivi per cui chiediamo le dimissioni di Roberto Maroni |
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EROISMO E
DIGNITA’ Comunicato Ufficiale del MAT-LEGA AUTONOMISTA TOSCANA n°171 |
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Sabato
2 ottobre 2010, un pugno di uomini, ha rialzato eroicamente, nel centro
storico di Firenze, la dignità della Toscana, fatta invadere, con la
complicità dei comunisti e della Mercegaglia,
dalle fecce di tutto il mondo. Un piccolo ma significativo corteo
è partito dall’allucinante incrocio fra Via Palazzuolo e Via Maso
Finiguerra, è poi passato per via dell’Albero, dove non c’è più un
negozio gestito dagli italiani ed è terminato passando per la degradata
Via della Scala, in Piazza Santa Maria Novella, altra piazza non più
fiorentina… All’origine della tremenda questione, non
dimentichiamolo mai, c’è il proclama del PCI : “Compagni, non dobbiamo preoccuparci più di tanto per la
crisi dell’Est… Dal prossimo anno (1989 n.d.a.) faremo giungere in massa gli extracomunitari, ci
serviranno per rilanciare la lotta di classe , disarticolare l’Occidente
e la Chiesa Cattolica.”
Ma a questo punto sarebbe francamente ingenuo e fuorviante non
vedere, oltre ai comunisti, la faccia , più
o meno occulta, del nemico del nostro popolo,
quello che trae e ha sempre tratto consistenti vantaggi economici
dall’invasione extracomunitaria. Il nemico, non è forse la Marcegaglia e la gente come lei ? Non è forse lei e la sua Confindustria , che vogliono sempre più extracomunitari per abbassare il costo del lavoro ? Certo, letteralmente vergognoso ed infame – non ci sono
parole per definirlo – è il comportamento della Lega Nord – da sempre
complice e funzionale alla Confindustria e a chi non vuol pagare le tasse
- fondata dal traditore
dell’Autonomismo Umberto Bossi. Si rifletta: la Lega Nord ha ottenuto nientemeno che il MINISTERO DEGLI
INTERNI, il Ministero del “centralismo imperialista e fascista “, il
Ministero storico della “repressione
antioperaia”, Il Ministero di quel cane di Bava Beccaris, il Ministero impositore , attraverso i suoi Prefetti e le sue
Questure, del “tricolore”… Come
la mettiamo, a questo proposito, con l’esibizione della grottesca
bandiera “padana”? Da
che parte sta il Ministro “Bobo” Maroni ? Noi lo ricordiamo bene il Ministero degli Interni,
l’ex comunista Bossi, gli albori della sua Lega, davanti
all’ingresso, aggredì fisicamente i patrioti del nostro glorioso
Movimento affinché non presentassero un simbolo che gli faceva ombra… Ma noi, malgrado gli inconfutabili ricordi, eravamo comunque
speranzosi… Pensavamo che
come prima mossa il Maroni togliesse quei
VERGOGNOSI E INFAMI privilegi
concessi agli invasori - sostenere
che si tratta di “immigrati”
- come abbiamo “scientificamente”
dimostrato è cosa falsa e demenziale… Invece li ha lasciati tutti ,
compresa la illiberalissima Legge Mancini… Purtroppo, la gente, imbrogliata, ingannata o
stupida… pensa che Bossi sia il paladino della identità occidentale
– cristianocattolica – e soprattutto difenda i nostri disoccupati… i
nostri ultimi… E’
vero l’inverso, Bossi e la Lega sono i primi servi della Marcegaglia
e della sua volontà di arricchirsi sul lavoro delle classi
subalterne… cioè su i nuovi servi … i servitori della gleba con il
p.c….. Firenze,
3 ottobre 2010
Alessandro Mazzerelli
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