Repubblica Toscana – Già Granducato di Toscana
(Comunicato Ufficiale del MAT- Lega Autonomista Toscana n °190)
L’unione dei veri Autonomisti, fra speranze, certezze e contraddizioni…
La Federazione dei Movimenti Autonomisti e Indipendentisti , di concerto con l’Alleanza dei Popoli Liberi, ha promosso la Ia Università Estiva della Valle d’Aosta nei giorni 7, 8, 9 settembre del c.a. Nell’Ordine del Giorno c’era anche un punto che riguardava la strategia elettorale in vista delle prossime elezioni politiche, con la domanda se era possibile una lista comune fra i Movimenti e i Partiti Autonomisti della regione geografica italiana. L’iniziativa faceva seguito – in qualche modo – alla riunione che si è tenuta a Roma il 19 luglio u.s., alla quale partecipò il nostro Segretario Organizzativo Roberto Ghini.
Con questa premessa come si faceva a non partecipare ad un Convegno nella bellissima Val d’Aosta ? Non è certo la prima volta che mi recavo in quelle località. La prima volta fu per incontrare Bruno Salvadori, l’idealista tradito vergognosamente da Umberto Bossi - era il 1978 ! Con lui mi trovai d’accordo su tutto. Si pensò a 9 Stati Regionali italiani, alla liquidazione delle Province inutili, perché l’Autonomismo non può essere un mangia, mangia sulle spalle dei popoli ! Condivise pienamente il Decalogo di Barbiana – che ridicolizza il “Movimento 5 stelle” - come meta ideale per i cattolici impegnati in politica, ponendosi così nell’alveo di due fra i più grandi Profeti del secolo scorso , il mio Amico don Lorenzo Milani e don Luigi Giussani , il Fondatore di Comunione e Liberazione che vedeva, nella Profezia dei “Ventimila sammarini”, l’alternativa alla barbarie prossima futura e l’applicabilità del concetto economico-politico della sussidiarietà. Con Bruno si era pensato anche ad una sorta di Lega - con un simbolo comune e Presidenza di Servizio - fra i Movimenti o Partiti Autonomisti e Indipendentisti aderenti, qualunque fossero i consensi elettorali che ricevevano. Umberto Bossi , che non ha manifestato quasi niente di veramente Autonomista, salvo delle autentiche porcherie che si contraddicono fra loro… ha comunque avuto una grande intuizione, che gli va obbiettivamente riconosciuta, e la cui validità si è purtroppo manifestata anche in occasione del Convegno di Aosta. Si tratta dell’imposizione di un unico simbolo, copiato dal Movimento Autonomista Lombardo degli anni cinquanta1 , accontentando i veneti con un invisibile San Marco nello scudo e ad Ovest liquidando con un colpo solo piemontesi, valdostani ed occitani con la cacciata di Roberto Gremmo , personaggio, per la verità scarsamente affidabile…ma per Bossi di notevole intralcio.
La questione che mi riporta a 21 anni or sono è, come allora , del tutto invariata ! Sì, si tratta ancora una volta della questione del simbolo elettorale… Allora, come oggi, ci sono coloro che si oppongono al simbolo comune. Dicono i sardi, noi ci siamo dal 1921, sempre con lo stesso simbolo, se lo facciamo sparire, nessuno ci vota. Effettivamente hanno ragione… Allora che fare ? Con l’Amico Gianfranco Vestuto avevo pensato ad un simbolo di due parole: “Popoli sovrani” comprensibili a chiunque – si pensi al successo dei “pensionati” che nel simbolo hanno scritto semplicemente “pensionati” …L’alternativa, a pochissimo tempo dalle elezioni, a quel che ho capito, è di procedere ad una sorta di “alleanza” , come blocco politico da presentare al Pdl e qualcuno diceva al PD. Noi escludiamo sin da ora, senza se e senza ma, il cosiddetto “partito democratico” perché i comunisti, come abbiamo scientificamente dimostrato, sono i primi responsabili del crimine sociale - contro i nostri ultimi e la nostra identità – della promozione, organizzazione e strumentalizzazione politica dell’invasione extracomunitaria, sino al punto dal proporre la cittadinanza per luogo di nascita !!!! L’altra alternativa potrebbe essere un accordo con la Lega, ma devono tornare all’accordo con Bruno Salvadori, anche in questo caso senza se e senza ma… Grazie per l’attenzione.
Firenze, 13.9.2012 Alessandro Mazzerelli
1 Cfr: Alessandro Mazzerelli “Né schiavi di Roma, né servi di Milano” Ia Edizione Editoriale Clessidra di Luigi Piovan – Padova 1995 - IIa Edizione “Il Cerchio” Rimini 1998.
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