Repubblica Toscana – Già Granducato di Toscana

Gli Autonomisti e l’immigrazione di massa

Abbiamo assistito nelle ultime settimane, con i disordini in Francia, all’ennesima conseguenza dello sconsiderato progetto, portato avanti da ormai svariati decenni su scala mondiale dalle centrali di potere, teso – mediante la promozione del cd. “fenomeno migratorio” – alla disarticolazione dell’assetto sociale, economico, ambientale, identitario dei Popoli.

Un progetto che il Movimento Autonomista Toscano denuncia con forza fin dalla propria nascita nel 1989 e che - riteniamo - debba essere avversato senza ambiguità da chiunque intenda combattere la battaglia localista, autonomista e indipendentista.

L’immigrazione di massa divenuta ormai da anni una vera e propria INVASIONE è – è bene ribadirlo - la fondamentale arma strategica per l’annichilimento di qualsiasi comunità che, ovunque, nel mondo, voglia conquistare la propria libertà e voglia mantenere la propria specificità etnica e culturale, che si tratti di Toscani, Lombardi, Veneti, Baschi, Scozzesi, Catalani, Corsi o Curdi, Pigmei, Armeni del Nagorno Karabakh o abitanti dell’Ambazonia.

L’immigrazione di massa non porta altro che disagio sociale, caos, criminalità, frustrazione, distruzione del tessuto comunitario, sradicamento dalle proprie radici, sia per chi la subisce sia per chi è costretto ad essa.

L’immigrazione di massa oltre alle centrali del potere costituito è in fin dei conti funzionale non solo alla sinistra politica e ad una parte della Chiesa le cui espressioni politiche, imprenditoriali e culturali lucrano in varie forme sul fenomeno, ma anche alle destre capitaliste, centraliste e ancorate a nazionalismi fuori dal tempo, che vedono con favore l’arrivo di manodopera a basso costo e la conquista di voti e poltrone agitando in modo biecamente opportunistico lo spauracchio dello “straniero”, senza nei fatti portare avanti alcuna seria politica per combattere il fenomeno in questione.

Gli Autonomisti e gli Indipendentisti non sono razzisti perché non ritengono un Popolo superiore a un altro, non sono xenofobi perché non odiano un Popolo in quanto diverso, ma rispettano la dignità e l’integrità di ognuno e proprio per questo non possono non battersi contro l’immigrazione di massa perché chi si oppone ad ogni forma di centralismo, imperialismo e colonialismo politico, culturale ed economico non può che gridare “Ad ogni Popolo la sua Terra, ad ogni Terra il suo Popolo”.