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Taglio degli alberi a Firenze: vogliamo le dimissioni di un sindaco

e di una giunta palesemente incapaci

Nelle scorse settimane la Procura di Firenze, sulla base delle segnalazioni dei comitati e delle associazioni ambientaliste, ha avviato un’inchiesta sull’indiscriminato taglio di alberi che il Comune di Firenze ha condotto negli ultimi mesi nelle strade e nelle piazza cittadine.

Ci auguriamo naturalmente che la Procura faccia piena luce sulle luce sulla vicenda visti i pesanti dubbi sulla legittimità di questa condotta, che ha sferrato un colpo mortale alla situazione dell’ambiente cittadino già ampiamente compromessa con lo scempio provocato dai lavori della tramvia e dagli altri che soffocano la città.

Al di là di quanto emergerà dall’inchiesta, è comunque del tutto evidente l’incapacità di Nardella e di questa giunta nella gestione del verde pubblico che ha un’importanza fondamentale per la salute, il benessere e la sicurezza dei fiorentini.

Basta guardarsi intorno nei giardini, nei viali e nelle piazza di Firenze per rendersi conto di come vengano abbattuti alberi che non sono affatto pericolanti ma che sono afflitti unicamente da scarsa se non inesistente manutenzione, che è poi il solo motivo del rischio di incidenti tragici come quelli che hanno già colpito la città.

La politica è chiara: non manutenere (pensiamo anche alle assurde potature nei periodi di fioritura delle piante) ma abbattere e forse ripiantare (comunque alberi che non hanno niente a che fare col territorio e che comunque ci metteranno decenni per sostituire alberi che hanno 50, 60, 80 anni di età) per conseguire dei fantomatici risparmi di costi che sono solo nelle fantasie del sindaco e della sua giunta.

Sappiamo bene come ogni albero in meno porti ad un peggioramento dell’aria che respiriamo, all’aumento del rischio idrogeologico delle aree interessate, per non parlare delle tragiche conseguenze sulla fauna volatile.

Ribadiamo la richiesta di dimissioni di Nardella e della sua giunta, palesemente inadeguati nell’amministrare una città come Firenze, e la nomina di un Commissario Straordinario che traghetti la città fino a nuove elezioni.