una crisi economica, occupazionale e sociale che non sembra vedere fine.

Alla luce di quanto sopra, proponiamo l’avvio, nei tempi minori possibili consentite dalle vigenti normative europee, nazionali e regionali, dell’iter per l’istituzione di una “Zona Franca” della Maremma, sia riferita ai territori sul mare sia alle zone interne, che preveda l’introduzione delle merci con esenzione completa dalle imposte doganali e dall'Iva e dalle accise, l’esenzione delle imposte sui redditi (IRPEF-IRES), l’esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), l’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU), l’esenzione dai contributi previdenziali fissi per artigiani e commercianti per le nuove iniziative produttive e considerevoli riduzioni per quelle già esistenti.

I benefici dell’istituzione di una Zona Franca sarebbero per il territorio maremmano enormi: con l’esenzione da tutti i tipi d’imposizione fiscale che abbia come presupposto la territorialità, si avrebbe una immediata diminuzione del costo di produzione di qualsiasi prodotto e servizio, rendendo conveniente fare e produrre lavoro, ma non a scapito della popolazione del territorio, che troverebbe invece conveniente lavorare sul posto senza essere costretta a emigrare per mancanza di lavoro e di opportunità.

Inoltre il regime di agevolazioni della Zona Franca potrebbe essere utilizzato, prevendo la possibilità di rimodularlo via via sulla base delle esigenze contingenti, come strumento di politica economica, che consentirebbe di attrarre investimenti, nonché di sviluppare un programma concreto di politica economica sul territorio nell’ambito regionale.

Peraltro, nessuno può ragionevolmente negare l’efficacia dell’istituzione di una Zona Franca quale strumento di politica economica: i dati favorevoli relativi alle zone franche esistenti nel mondo sono inconfutabili, certificati dai risultati di tutti i principali indicatori economici.

Le minori risorse derivanti dalle esenzioni fiscali di cui abbiamo detto sono, infatti, ampiamente compensati dallo sviluppo del territorio: e la Maremma ha tutte le potenzialità, come dimostra l’accoglienza turistica maremmana, per raggiungerlo.

La Maremma ha diritto ad un regime pari a quello che hanno già altri territori in Italia (come in Sardegna e nei porti di Livorno e Trieste), in Europa (isole Canarie, Liverpool e Southampton in Inghilterra) e nel mondo (in territori del Giappone, dell’Uruguay, del Cile e del Brasile), con le stesse caratteristiche di spopolamento, le stesse difficoltà dei collegamenti e dei trasporti, e gli stessi elevatissimi costi di produzione e del lavoro.

E’ un’opportunità che questo territorio non può lasciarsi più sfuggire se non vuole autocondannarsi ad un perenne declino senza speranza.