Repubblica Toscana – Già Granducato di Toscana


 

 

Il MAT denuncia lo scempio ambientale in atto a Firenze

e chiede l’avvio di un’inchiesta in merito

 

 

 

Il MAT - Movimento Autonomista Toscano, nella sua qualità di movimento di Servizio a difesa dell’ambiente dei territori toscani, non può esimersi dal denunciare il vero e proprio scempio ambientale in atto a Firenze nell’ambito della realizzazione di quella follia chiamata “tramvia”, i cui lavori, oltre che paralizzare interi quartieri, stanno portando un indiscriminato abbattimento degli alberi in città.

Dopo il taglio degli alberi di Viale Morgagni, su cui sembrano esserci forti dubbi di legittimità in ordine alla presenza delle autorizzazioni della Soprintendenza (che l’Amministrazione comunale ha detto di avere, ma nessuno finora le ha viste….), l’ultima vergogna è il brutale abbattimento, da noi personalmente riscontrato, dei tigli all’incrocio tra via del Romito e via Cosseria, necessario, è stato detto, per la realizzazione di una rotonda, che non c’entra quindi assolutamente nulla con il tracciato della tramvia!

E’ poi davvero incredibile la faccia tosta dell’attuale amministrazione comunale, con in testa il sindaco Nardella, che ci continua a raccontare la favola del contributo che darà la tramvia alla diminuzione dell’inquinamento e del traffico, quando sanno anche i bambini come ogni albero in meno porta ad un peggioramento dell’aria che respiriamo, per non parlare dell’impatto sulla flora e la fauna cittadina! Ed è poi tutto da vedere se è vero che gli alberi verranno davvero ripiantati, e, comunque, quanti decenni ci vorranno per riavere “sostituti” degli alberi abbattuti, che hanno 50, 60, 80 anni di età?

Vogliamo che questo scempio ambientale abbia fine, pertanto chiediamo, senza indugio:

-        che sia fermato l’abbattimento di alberi;

-        che sia avviato il necessario approfondimento per la ricerca e la messa in atto di soluzioni, dall’impatto minore possibile, che rispettino le esigenze di tutela dell’ambiente, della qualità della vita e della salute dei cittadini;

-        che sia avviata un’inchiesta che faccia luce su eventuali irregolarità amministrative e penali relative alle autorizzazioni richieste dalla legge e verifichi se sussistano elementi per la contestazione a politici e funzionari dell’amministrazione comunale fiorentina di violazioni delle norme di tutela ambientale e paesaggistica.

 

 

Repubblica Toscana – Già Granducato di Toscana


 

 

Basta nuove imprese straniere, favoriamo l’apertura di nuove imprese Toscane!

 

 

E’ sotto gli occhi di chiunque non sia cieco e sordo alla realtà che lo circonda come siano in atto da anni, in Toscana, i fenomeni, strettamente correlati, del costante aumento delle imprese aperte da extracomunitari e della contemporanea costante diminuzione di quelle aperte da Toscani che, anzi, sempre di più sono costretti a chiudere quelle già esistenti.

 

I dati in merito sono eloquenti: ad agosto di quest’anno (http://www.bloglavoro.com/2014/08/19/in-italia-aumentano-le-imprese-gestite-da-immigrati.htm) la Toscana è tra le regioni con la più alta concentrazione di imprese straniere (insieme a Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Veneto, conta quasi il 60% delle imprese di immigrati nella regione geografica italiana).

 

E’ di tutta evidenza, dunque, come gli immigrati riescano ad accedere con facilità al credito bancario e ai finanziamenti a fondo perduto necessari per aprire nuove attività, che, spesso, si rivelano coperture di attività illecite e criminali, come è stato dimostrato in modo inequivocabile per molti call center, kebabbari e ristoranti cinesi, e, comunque, come minimo, sono destinate a generare proventi che faranno ritorno nei paesi d’origine.

 

A fronte di questa situazione chiediamo:

 

-          l’immediata cessazione di qualsiasi forma di agevolazione per l’apertura di nuove attività in Toscana da parte di immigrati: il denaro disponibile potrà essere utilizzato in questo senso soltanto dopo aver coperto tutte le analoghe richieste dei Toscani, e, in subordine, di soggetti provenienti dalla regione geografica italiana;

 

-          l’introduzione di forme di facilitazione per l’accesso al credito bancario e ai finanziamenti a fondo perduto per nuove attività che abbiano come titolari soggetti residenti in Toscana da almeno 20 anni e che impieghino almeno 2/3 di soggetti residenti in Toscana da almeno 20 anni o, per età inferiori ai 20 anni, residenti in Toscana fin dalla nascita;

 

-          provvedimenti organizzativi da parte degli enti preposti che snelliscano l’elefantiaca burocrazia necessaria per l’apertura delle nuove attività;

 

-          sviluppo e creazione di forme di aggregazione tra imprese Toscane, come il PROGETTO “VENDI TOSCANO” (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) promosso dal Movimento Autonomista Toscano.

 

30 ottobre 2014

Movimento Autonomista Toscano

 

 

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