Repubblica Toscana – Già Granducato di Toscana |
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SULLE SPALLE DEI NOSTRI ULTIMI ! LA
QUESTIONE SENEGALESE VA AFFRONTATA
CON RIGORE E VERITA’
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“ Il comunismo è la mediazione e
l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire,
ad una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di
ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi.”
(Don Lorenzo Milani, Barbiana
31 luglio 1966) “ Compagni , non preoccupiamoci più di
tanto per gli avvenimenti dell’Est… Dal prossimo anno faremo
arrivare in massa gli extracomunitari, ci serviranno per rilanciare la
lotta di classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa Cattolica…”
(Festival Nazionale de “L’Unità”, Campi Bisenzio
(Firenze) 1988)
Sono questi i due capisaldi, il primo del più grande Profeta
cattolico del nostro tempo, l’altro di uno sciagurato
dirigente comunista collegato al sindacalismo di partito, dai
quali occorre partire per affrontare la questione in oggetto
Come chiunque può constatare, il criminale cinismo del dirigente
comunista, coincide alla perfezione con la incomparabile e lucidissima
definizione che il Profeta attribuisce alla sua “ideologia”.
Fatta questa premessa è
inutile ribadire ancora una volta l’inoppugnabile contrapposizione tra
“invasione” e “immigrazione”,
argomento
che gli interessati trovano espresso su decine di nostri documenti
pubblicati sul sito del Movimento Autonomista Toscano. Quindi, possiamo
subito ricordare che dopo
l’invasione cinese di San Donnino
- non a caso frazione di Campi Bisenzio,
sede del Festival Nazionale de “L’Unità” – fu promossa e
organizzata l’invasione senegalese.
Questa, con quasi certa supervisione del PCI e della Associazioni
ad esso dipendenti , come “Nero e non solo”, fu
indirizzata inizialmente sulla costa Tirrenica , facendo
particolare riferimento a Pisa , a Cecina e soprattutto a Pontedera.
(Per conoscere i danni,
francamente allucinanti creati in Pontedera, invito gli interessati a
rivolgersi al Consigliere Comunale Carlo Barsotti - Cell. 3358087629)
La strategia invasiva dei senegalesi e la sua ragione furono ben
spiegate da “Repubblica”
che nel corso del 1989 pubblicò una serie di servizi,
con lo scopo
di giustificare le ragioni dei “flussi migratori” di cui si illustrava le
“Terre di origine”. Venendo
al Senegal fu scritto
che i senegalesi – giovani molto orgogliosi – non intendevano
essere sottoposti agli infedeli e siccome, aggiungo io, non avevano “né
arte, né parte” , fecero il “lavoro” che, per chi ha
girato un po’ d’Africa conosce molto bene,
il “commercio” per loro “naturale”
e da noi esentasse e clandestino.
Tale “commercio” consiste nell’importunare i passanti , in
particolare le donne, con
predilezione verso le anziane, specie se handicappate,
imponendo la vendita di oggetti di pessima fattura, spesso,
distribuiti dalla malavita italiana. 1
Sempre
“Repubblica” dell’epoca
fece presente che una parte dei proventi di tale attività
“commerciale” sarebbero
tornati a Dakar, per costruire la più
grande Moschea del mondo… E’
quindi cosa accertata ed
accertabile che non
svolgono, nella stragrande maggioranza dei casi, i
lavori “che gli italiani non vogliono fare”. A
dire il vero il PCI , oggi PD, gli
è venuto incontro costituendo cooperative “razziste”, ove i bianchi
sono la minoranza, si tratta , spesso, di “servizi” di facchinaggio
e pulizie. Nessun governo ,
né ovviamente di sinistra, né tanto meno di centro-destra
- Lega Nord presente – ha affrontato il problema, facendolo così
incancrenire ed aggravandolo di anno in anno.
La pressione invasiva ha
colpito in particolare le Città d’arte – Firenze e Pisa -
ove il turista è costantemente disturbato e il piccolo commercio
toscano sistematicamente aggredito. 2
Ma a Firenze siamo giunti al colmo.
Due anni or sono, da quel lurido suq di San Lorenzo, già Mercato
Centrale, si fecero vivi tre stranieri,
ricordo che due erano iraniani, un po’ artisti e comunque
acculturati. Mi chiesero se
il MAT poteva far qualcosa contro l’aggressiva presenza senegalese che
si intersecava, con grande arroganza, fra banco e banco. A me, francamente, inizialmente mi venne da ridere…
Comunque mi complimentai con loro, perché
dimostravano gigantesca dignità nei confronti della meschinità
e vigliaccheria dei vecchi proprietari toscani , che gli avevano venduto
o affittato i banchi in nero con la copertura di chi non controlla,
Comune in testa poi Guardia di finanza, Questura,
eccetera… I tre
ragazzi, molto indignati, mi dicevano ad alta voce:
“Ma
chi amministra questa città ?” “Ma
oltre a lei, non c’è più nessuno che difende la vostra gente ? “
Francamente mi vergognai, rimasi in silenzio e poi li salutai sconvolto
e commosso..
Ma torniamo a noi, il quotidiano dei poteri forti, che ha imposto
a Firenze ogni degrado e imbecillità. Quel foglio che distrusse la
Patria Toscana al grido siamo “tutti
italiani”.
Quel foglio che
osannò la morte di centinaia di migliaia di giovani , mandati a morire
nelle inutili battaglie dell’Isonzo, e poi nelle aggressioni
imperialista dell’Africa Orientale, in Russia, in Albania e in Grecia
al grido siano “tutti
fascisti”3
Ora,
quello stesso lurido foglio – attualmente in mano alla massoneria
rossa - grida che siamo “tutti senegalesi”. No!
Il conto non torna ,4
noi
del MAT , siamo tutti toscani a servizio del nostro popolo e dei nostri
ultimi. Lo siamo e lo saremo in
memoria del nostro grande passato , dei nostri grandi geni e della
nostra umana dignità, memori che non c’è futuro se calpestiamo il
passato. Firenze, 11 febbraio 2012
Alessandro Mazzerelli 1 Non si pensi che si tratti di incassi irrisori. Non sono affatto impossibili introiti di 100 euro al giorno , esentasse e con l’assistenza gratis, pagata sulle spalle delle nostre passate generazione. 2 Dall’aggressione extracomunitaria , per ora, si è salvata Siena, perché la Federazione comunista locale ha calcolato che l’invasione dei senegalesi , avrebbe fatto perdere i cospicui consensi elettorali dei bottegai del centro storico. 3 Il Profeta di Barbiana, quando sosteneva a spada tratta il diritto all’obiezione di coscienza , aveva certamente perfetta memoria del fogliaccio fiorentino. 4 A Firenze, nella centrale Via Romana, un’anziana toscana che viveva in una soffitta senza luce e riscaldamento, si “riscaldava” con le candele … Ha avuto la “fortuna” che una candela cadesse provocando un incendio e così il comune “cattocomunista” di Renzi si è accorto di lei… (Firenze, 15 gennaio 2012)
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